Accordo tra il MiBACT e la Scuola a rete in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanites

25/02/2016

DiCultHer - Foto 1

L’intesa tra la Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiBACT e la Scuola a Rete DiCultHer, nasce per garantire contesto e sviluppi attuativi al ‘diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del patrimonio culturale’, nella convinzione che il patrimonio culturale, oltre ad abilitare processi di costruzione identitaria, di educazione alla cittadinanza e di promozione del dialogo interculturale, rappresenti sempre più un volano di sviluppo ed una risorsa strategica nel concorrere, anche attraverso il digitale, a nuove modalità di condivisione del sapere.

Un impegno rilevante sia per la Direzione Generale sia per la Scuola a Rete DiCultHer - ha inteso precisare il Direttore Generale, Dott.ssa Bon Valsassina - chiamate a collaborare, in osservanza dei principi e dei contenuti dell’Art. 9 della Costituzione ed insieme ai vari soggetti istituzionali ed ai Servizi educativi dei luoghi della cultura del MiBACT,  alla progettazione del sistema nazionale di formazione ed educazione al patrimonio culturale, grazie all’individuazione di interventi condivisi per lo sviluppo delle conoscenze di settore, per l’aggiornamento professionale e per avvicinare i diversi tipi di pubblico (scolastico, adulto, con esigenze speciali, etc.) al patrimonio culturale e scientifico nazionale ed europeo.

Un significativo riconoscimento per la Scuola  – come ha ancora ribadito il Presidente, Prof. Ajani pensata per sostenere la formazione di competenze specifiche nel Digital Cultural Heritage, la piena integrazione tra le diverse aree disciplinari e le istanze di conservazione e tutela del patrimonio culturale sia analogico sia digitale.

Si tratta di un ulteriore, forte momento di confronto cooperativo in grado di dar seguito – mediante l’implementazione di contest atti a favorire ‘titolarità’ culturale ed Engagement, in particolare tra i giovani – alla realizzazione di un sistema di digital knowledge design, applicato all’educazione al  patrimonio e dotato di ‘creatività’, come strumento di governance per affrontare, mediante l’uso consapevole del digitale e con approcci innovativi, la salvaguardia, l’accesso partecipativo e la gestione dei luoghi della cultura.  

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