I TIB - Tactile Illustrated Books: i grandi 'esclusi'

di Laura Anfuso
Esperta di Editoria per Ragazzi 

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Occupandomi da tempo di Editoria per Ragazzi, conosco i libri tattili illustrati realizzati dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e li propongo durante la conduzione dei miei seminari-laboratori per genitori ed educatori e dei laboratori per bambini e ragazzi.

I TIB - Tactile Illustrated Books dovrebbero sempre essere presi in considerazione. La sperimentazione di questa tipologia di libro ha prodotto una consapevolezza profonda: essi risultano affascinanti per tutti, bambini e adulti, e appagano anche diverse esigenze dei lettori vedenti. Non è possibile continuare a ‘relegare' i TIB nel mondo delle disabilità visive, né è giusto dedicare loro degli eventi isolati, come mostre [1] che, sebbene importanti e suggestive, non possono risultare efficaci per quanto concerne la diffusione dei libri tattili illustrati.

Per esempio, la mostra Di che colore è il vento è stata affascinante. Realizzata in occasione del bicentenario della nascita di Louis Braille con il sostegno della Regione Lazio, in collaborazione con la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, la casa editrice francese Les Doigts qui Rêvent, Zètema Progetto Cultura e con l'organizzazione di Tidò Comunicazione, è stata ospitata nella Casina di Raffaello a Roma dal 12 febbraio al 3 maggio 2009. I bambini e i ragazzi di molte scuole hanno potuto conoscere i libri tattili illustrati e godere di laboratori concernenti la realizzazione di immagini tattili o dedicati alla scrittura braille.

Anche la mostra-laboratorio Aptica, alla scoperta dei libri tattili, promossa dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, da Artelibro e dalla Biblioteca Salaborsa, in collaborazione con l'Istituto dei ciechi di Milano e Les Doigts Qui Rêvent, che si è svolta dal 25 settembre al 24 ottobre 2009 presso la Biblioteca Salaborsa di Bologna, ha rappresentato un progetto importante realizzato all'interno della sesta edizione di Artelibro, Festival del libro d'arte (Bologna, 24-27 settembre 2009). Mercoledì 30 settembre 2009, con l'obiettivo di proporre una riflessione sul libro tattile illustrato, si è tenuto anche il convegno dal titolo Toccare le parole presso l'Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Salaborsa.

Tuttavia, credo che sia necessario prodigarsi perché questa produzione venga conosciuta e, soprattutto, proposta abitualmente nelle scuole, nelle biblioteche, nei musei, nelle librerie, ecc. L'assenza dei TIB nelle scuole, nella maggior parte delle biblioteche o nei musei di Roma che offrono dei servizi educativi dovrebbe far riflettere. Non si tratta solamente del costo dei TIB che è certamente superiore a quello di un libro per vedenti, anche a causa della tiratura limitata. Ciò che manca è l'attenzione nei luoghi della cultura perché i TIB ancora non vengono considerati nell'ambito della Letteratura per Ragazzi. In questo senso, mi permetto di definirli ‘i grandi esclusi'.

Sarebbe indispensabile fare un progetto in grado di garantire la continuità nel lavoro di promozione dei TIB. La realizzazione di ogni evento dedicato ai TIB dovrebbe essere condotto in luoghi diversi in modo da poter sensibilizzare tutti (genitori, educatori, insegnanti, pedagogisti, psicologi, pediatri, bibliotecari, editori, librai, studiosi d'arte, ecc.) alla loro importanza e da far sviluppare quella conoscenza e quel rispetto profondi che possano aiutare a collocare i TIB nell'ambito della Letteratura per Bambini e Ragazzi e in quello del Libro d'Artista. Perché i TIB non sono solo degli strumenti per soddisfare le esigenze dei bambini con diversa abilità visiva, né possono essere collocati in modo approssimativo in una sorta di universo ambiguo, sospeso tra la didattica e l'arte. È necessario comprendere ed analizzare la complessità e, soprattutto, la ‘polisistemicità' dei TIB. Quest'ultimi si rivelano straordinari per far provare a tutti il fascino della lettura sensoriale (l'esplorazione aptica e la sua relazione con gli altri sensi), per far sperimentare ad adulti e a bambini il piacere della produzione di una immagine in rilievo o di un libro tattile, per sensibilizzare tutti all'Arte, per far sperimentare a tutti la magia della Poesia grazie al talento di alcuni artisti che hanno saputo rendere tattili le emozioni (per esempio, Mauro Evangelista) e anche alla presenza di un codice verbale che spesso trova nella metafora il suo valore evocativo (per esempio, il libro di Elisa Lodolo, Soffio di vento e quello di Costanza Longo, Gaia e il mare).

Per quanto concerne la mia esperienza, ho usato i libri tattili illustrati con adulti e bambini con obiettivi diversi (far vivere la magia della lettura sensoriale, educare all'immagine e all'Arte, educare alla Poesia, educare alla Musica, ecc.) e non nego che talvolta ho incontrato una discreta resistenza, soprattutto da parte degli adulti (anche educatori), per quanto concerne l'esplorazione ad occhi chiusi e l'interpretazione aptica delle immagini in rilievo. Alcuni non hanno voluto bendarsi, altri non sono riusciti a lasciarsi andare perché completamente inibiti. Le illustrazioni tattili da ‘sentire' e toccare permettono a tutti di vivere una suggestiva esperienza di lettura. Gli adulti e i bambini che si sono soffermati ad esplorare le immagini, prima bendati e poi con il godimento della vista, hanno voluto descrivere le loro emozioni, hanno sentito la necessità di scrivere ciò che hanno provato. Per molti è stato piacevole e nello stesso tempo sconvolgente affidare la lettura alle dita e prolungare l'esperienza attraverso la scrittura della storia su un grande foglio bianco sempre ad occhi chiusi. Alcuni hanno provato delle emozioni forti quando hanno riaperto gli occhi e hanno voluto sottolineare come la loro mente si dipingesse di colori nuovi e di sentimenti inediti e inattesi quando avevano gli occhi chiusi. Sul godimento dei libri tattili si dovrebbe parlare in modo più diffuso per quanto concerne la pedagogia dell'immaginazione. 

Perché ho potuto sperimentare che il godimento è maggiore se il bambino o l'adulto hanno imparato a ‘pensare per immagini', a decodificare le immagini senza subirle passivamente (educazione all'immagine). Se hanno sviluppato la capacità di costruire e

manipolare mentalmente rappresentazioni di tipo visivo (visualizzazione mentale), possono godere in misura più ampia dei TIB.

Per esempio, per favorire l'accoglienza dei libri, ho utilizzato spesso le tecniche di Maureen Murdock [2] con l'ideazione di percorsi di immaginazione guidata ad occhi chiusi in cui la metafora e la sinestesia potessero favorire un'esplorazione calda, un viaggio in piena libertà nel rispetto dei tempi e delle modalità di visualizzazione di ognuno.

Ho potuto rilevare che la proposta dei TIB ha favorito la produzione di similitudini, di metafore, di sinestesie o di immagini tattili in cui le emozioni affioravano trasfigurate nel collage materico. Ho anche voluto sperimentare i TIB con bambini e ragazzi che hanno vissuto un grande disagio (per esempio, a L'Aquila, dopo la tragedia del terremoto del 6 aprile 2009) e ho potuto notare che la scelta di utilizzare Rozmanitosti (Ghiribizzi), il libro di Kristyna Adámková (vincitrice del Premio Tactus 2006), ha stimolato un dialogo spontaneo in cui è potuto emergere lo spazio interiore.

Rozmanitosti è uno splendido libro d'artista, un silent book originale e le nove figure astratte risultano affascinanti grazie alla scelta di materiali e textures diversi (piume, perline, ecc.). Anche i ragazzi della prima classe di una scuola secondaria di primo grado sono rimasti incantati dal libro e hanno partecipato al laboratorio con grande attenzione. Probabilmente il percorso di immaginazione guidata che avevo pensato e studiato per loro li aveva preparati ad abbandonarsi alle diverse sensazioni. Quando, con opportuni stimoli creativi, è stato chiesto loro di rendere tattili le emozioni, ciascuno si è isolato dal gruppo-classe per ‘ri-cercare' in silenzio l'esperienza della lettura sensoriale. Alcuni ragazzi hanno voluto scrivere delle parole accanto all'immagine tattile che hanno realizzato. Mi ha colpito una ragazza che ha scritto: «In questa pagina-salotto si sono seduti i miei pensieri tattili».

Il libro di Kristyna Adámková potrebbe essere proposto ai bambini e ai ragazzi da coloro che si occupano di servizi educativi nei musei e potrebbe arricchire Lo Scaffale dell'Arte del Palazzo delle Esposizioni.

Per quanto concerne l'esperienza della percezione sensoriale, ho anche realizzato con i bambini della classe terza di una Scuola Primaria un Colosseo tattile. Prima ho accompagnato i bambini a visitare il Colosseo e li ho stimolati ad un'attenta osservazione. I bambini sono stati invitati a guardare il Colosseo in tutte le direzioni (dal basso, dall'alto, ecc.), anche a fare alcuni passi ad occhi chiusi mentre si appoggiavano sentendo la freddezza e la durezza della pietra. Successivamente, durante un laboratorio a scuola, ho accolto i bambini leggendo questa poesia:

 

Spazio

Io scrivo la parola SPAZIO sopra un foglio,
subito penso alla parola robot,
penso astronave, luna. Penso infinito.
Riscrivo
la parola spazio, e penso ora
la mia stanza: nel suo SPAZIO
c'è una sedia antica colorata,
di legno con la paglia, silenziosa;
viene da lontano quella sedia,
ha viaggiato lungo gli anni lenta
sospesa nello spazio della casa,
come sembrano allo sguardo
in un film viaggiare le astronavi.
SPAZIO di cielo, SPAZIO di stanza,
la parola spazio ha più d'un infinito,
la parola Spazio non è mai lo stesso S P A Z I O.

Pietro Formentini

 

Era importante stimolare nei bambini una riflessione sullo spazio e consentire loro di dialogare su questo tema. Ho voluto anche ‘ri-leggere' ad alta voce alcuni frammenti di alcune guide di Roma per ragazzi realizzate da case editrici di qualità. Un laboratorio è un progetto e richiede un lavoro di ricerca che deve essere svolto prima di incontrare i bambini. Non avrebbe avuto senso far realizzare subito il Colosseo. Inoltre, la proposta di alcuni libri realizzati dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi prima dell'attività creativa ha sensibilizzato i bambini che hanno voluto realizzare delle immagini tattili del Colosseo prendendo spunto dalle illustrazioni in rilievo realizzate con diverse textures.

Il collage materico ha stimolato la creatività e ha imposto una maggiore cura nella realizzazione del Colosseo. I bambini hanno cercato di rendere la consistenza spugnosa del travertino e la grana porosa del marmo usando materiali diversi. Un bambino ha strappato anche dei fogli di carta di riso e li ha incollati in modo da riprodurre l'immagine del Colosseo tridimensionalmente.

Poi ha voluto spiegare ai compagni: «La carta di riso mi ha permesso di far vedere le venature del marmo, ma se un bambino cieco toccasse il mio lavoro non potrebbe sentire la freddezza della pietra, né comprendere come l'Anfiteatro Flavio si staglia nel cielo azzurro lasciando tutti senza fiato. Ero passato tante volte davanti al Colosseo con mio padre, ma non mi ero accorto di tutte le cose che Laura ci ha fatto scoprire. Ho pensato anche ai libri in braille con le illustrazioni da toccare che Laura ci ha portato. Ho pensato che la percezione tattile è molto diversa da quella visiva. Quando ho toccato il Colosseo ad occhi chiusi ho sentito solo la durezza della pietra, ho provato il disagio di dovermi sempre appoggiare con la mano, anche la paura di sporcarmi. A un certo punto ho dovuto aprire gli occhi. Non ce la facevo più. Era come se la freddezza della pietra mi avesse imprigionato».

I TIB consentono di riflettere, di guardare al mondo con più attenzione, di far emergere i ‘colori interiori'. E mi affido ai versi meravigliosi di Shel Silverstein: 

 

La mia pelle ha un color di terra
giallastro-rosa-bianco;
i miei occhi sono grigio-blu sul verde,
e antracite quando sono stanco.
Ho i capelli rosso-biondo-bruni,
e se li bagno sembrano argentati...
Ma i colori, i colori che ho dentro,
ancora non li hanno mai inventati.

Shel Silverstein

 

Come ha spiegato Philippe Claudet [3]: «[...] Un'immagine messa in rilievo non è un'immagine tattile, tutt' altro». Per produrre un libro tattile illustrato è necessaria un'analisi meticolosa di tutti gli aspetti concernenti la realizzazione dell'immagine e i TIB rappresentano una tipologia di libro che scoraggia. Tuttavia, poiché la loro produzione è troppo importante, è necessario l'impegno da parte delle istituzioni, delle biblioteche, degli studiosi di Letteratura per ragazzi e di tutti gli operatori culturali per favorirne la diffusione a un costo che non sia discriminatorio per le persone interessate e, soprattutto, per rendere questa tipologia di libro veramente patrimonio di tutti. Nella sperimentazione con i bambini e i ragazzi vedenti è sempre emersa una costante importante: la magia speciale della lettura sensoriale che i libri tattili offrono. Guardare non è solo vedere, guardare è ‘sentire', guardare è ‘ri-cercare', ‘scoprirsi'.

Per questo motivo è auspicabile che tutti vogliano prodigarsi per promuovere la produzione e la diffusione dei TIB la cui sperimentazione favorisce anche la relazione non trascurabile tra i bambini e i ragazzi con deficit visivo e i loro coetanei vedenti.

 

Bibliografia

Per approfondire la conoscenza dei libri tattili illustrati:

  • L ANFUSO, Per una pedagogia dell'immaginazione in «AIB Notizie» (2009), n. 2, pp. 18-20.
  • L ANFUSO, Libri tattili illustrati... con tatto in «LIBER» (Luglio-Settembre 2010), n. 87, pp. 46-49.
  • S. SOLA, M. TERRUSI (a cura di), La differenza non è una sottrazione. Libri per ragazzi e disabilità, Roma, Edizioni Lapis, Collana ‘Fuoricollana - Divulgazione', 2009, pp. 23-31.
  • The Typhlo & Tactus Guide to Children's Books with tactile illustrations (2000-2008), Talant (Dijon), Les Doigts qui Rêvent, Collection "Corpus Tactilis", 2009.

 

Per condurre i bambini e i ragazzi alla scoperta dei tesori artistici di Roma:

  • L. MANARESI, G. MANNA, Roma, Trieste, Bohem Press Italia, Collana "Giramondo",  2005.
  • A. PARISI, E. PARISI, R. PUNZI, L. TERRANERA, I bambini alla scoperta di Roma Antica, Roma, Edizioni Lapis e Palombi Editori, Collana "I bambini alla scoperta di...",  2008.
  • M. SASEK, Questa è Roma, Milano, Rizzoli libri illustrati,  2005.
  • A. UGUCCIONI, Roma in Rima. Itinerari cittadini per bambine e bambini, Roma, Palombi Editori, 1996.

 

[1] Si veda l'intervista a Pietro Vecchiarelli in L. ANFUSO, Per una pedagogia dell'immaginazione, in  «AIB Notizie», 2009,  n. 2, pp. 18-20.

[2] Si veda M. MURDOCK, L'immaginazione guidata con i bambini e gli adolescenti. Esercizi e tecniche per l'apprendimento, la creatività e il rilassamento, Roma, Astrolabio, 1989.

[3] Cfr. S. SOLA,  M. TERRUSI (a cura di), La differenza non è una sottrazione. Libri per ragazzi e disabilità, Roma, Edizioni Lapis, 2009, p. 27.

Si veda anche P. CLAUDET, Mass production of tactile illustrated books, in The Typhlo & Tactus Guide to Children's Books with tactile illustrations (2000-2008), Talant, Les Doigts qui Rêvent, 2009, pp. 65-84.

 

 

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