>> Museo d’arte sacra della Marsica. Celano

Un museo al mese - Celano Castello Piccolomini

Il Museo d'Arte Sacra della Marsica, che ha sede nel castello Piccolomini di Celano, è sorto in collaborazione con la Diocesi dei Marsi, per esporre, tutelare e valorizzare il patrimonio artistico marsicano.

La raccolta museale è costituita da opere d'arte precedentemente esposte nel Museo Nazionale di L'Aquila, attualmente non agibile a causa del terremoto del 6/4/2009, insieme ad opere provenienti dal Museo di Palazzo Venezia di Roma, dove erano state trasferite in seguito al terremoto del 1915.
Nel Museo vi sono inoltre quei beni artistici che non godevano delle necessarie misure di sicurezza nelle chiese in cui erano custoditi.  

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A proposito di ... dipinti 

San Francesco riceve le stimmate         

Questo dipinto a tempera su tavola del Sec. XV (tra il 1480 e il 1485) raffigura l'episodio della vita di S. Francesco d'Assisi in cui il Santo ricevette le Sacre Stimmate come è raccontato nella Leggenda maior scritta nel 1263 da Bonaventura da Bagnoregio. Provenienza: L'Aquila - Chiesa di San Bernardino

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Due anni prima di morire, Francesco si ritirò con frate Leone sul monte della Verna per trascorrere quaranta giorni di digiuno e qui mentre era raccolto in preghiera ebbe la visione del Serafino con le sei ali fiammanti tra le quali Francesco poté riconoscere l'effige di Cristo crocifisso.

Dopo tale visione apparvero sul suo corpo i segni della passione di Gesù. L'episodio è confermato dall'annotazione di frate Leone sulla "carthula" (piccola annotazione) autografa di Francesco, attualmente conservata in un reliquiario nel Convento francescano di Assisi.
L'opera è attribuita al Maestro di San Giovanni da Capestrano (Giovanni di Bartolomeo dell'Aquila)

Madonna con il Bambino e Santi 

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Questo è un esempio di un intervento di salvataggio estremo dell'opera d'arte:

il dipinto del XII Sec. è un antico affresco proveniente dal Castello di Ocre (AQ), realizzato su una parete muraria. Poiché la conservazione dell'affresco dipende dallo stato di conservazione del muro, a volte per salvaguardarlo è stato necessario staccarlo dalla sua sede originale: la tecnica di distacco si chiama "strappo" nel caso in cui si tira via solo lo spessore della pellicola pittorica o "stacco" quando si rimuove anche l'intonaco sulla quale è stesa.

L'affresco, molto lacunoso, raffigura la Madonna in trono con il Bambino benedicente fra due santi. Grazie ad una scritta molto frammentaria sulla sinistra dell'aureola, è stato identificato a sinistra S. Nicola, vescovo di Mira, detto più comunemente di Bari e a destra una Santa, che può identificarsi con Santa Caterina d'Alessandria per la sontuosità delle vesti tipiche di un rango principesco.

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Una curiosità in più: il dipinto è venuto alla luce all'inizio degli anni '70 nel corso di sondaggi, giaceva sotto uno strato di colore - detto scialbo -, su una parete adiacente all'abside della chiesa, dedicata a S. Salvatore, poi incorporata nel muro perimetrale del borgo fortificato di Ocre, costruito nel XIV secolo.


Ed ancora:

Madonna con il Bambino e Santi

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Questo dipinto a tempera su tavola - prima metà del sec. XV -  proviene dalla collezione della nobile famiglia aquilana Dragonetti De Torres. 

Si tratta di un "trittico", perché è composto da tre parti, tre tavole cuspidate con il fondo ricoperto da una foglia di oro zecchino. 

Nella parte centrale con terminazione a cuspide è raffigurata la Madonna con il Bambino, il quale con la mano destra benedice mentre con l'altra si aggrappa al mantello della madre.

Nei due sportelli laterali, richiudibili sulla parte centrale per mezzo di cerniere, sono raffigurati gli apostoli:

-  San Giovanni evangelista,
raffigurato come giovane imberbe con la chioma bionda, che ha nella mano destra la penna d'oca mentre con la sinistra regge un libro aperto, poichè è l'autore del quarto Vangelo e dell'Apocalisse

-  San Giacomo maggiore, fratello di San Giovanni, detto "Maggiore" per distinguerlo dall'altro apostolo omonimo (figlio di Alfeo) detto "Minore". Intraprese un lungo viaggio per evangelizzare la penisola spagnola ed infatti è raffigurato come un pellegrino con in mano il "baculo" o bastone per difendersi dagli animali selvaggi o dagli altri pericoli che un lungo cammino può presentare ed il Libro Sacro utile per la sua missione apostolica.

A cura del Servizio educativo del museo.

http://www.museodellamarsica.beniculturali.it/