Accessibilità al patrimonio

Incontrare la nostra eredità culturale significa conoscere, capire, emozionarsi; dunque arricchirsi attraverso la condivisione di un bene che a tutti appartiene, il patrimonio culturale.

Le difficoltà sensoriali, come quelle psico cognitive e culturali, non devono costituire un ostacolo, ma un incentivo nel campo della ricerca sulla pedagogia del patrimonio, che stimoli il raggiungimento di soluzioni metodologiche e comunicative da considerare quali preziose risorse per avvicinarsi al patrimonio culturale, per conoscere il nostro passato e sorprendersi di fronte ad una scoperta inattesa, ad un dettaglio nascosto, ad un messaggio svelato.

L’accessibilità al patrimonio culturale, occasione di crescita culturale e di benessere sociale per tutti, costituisce un traguardo verso cui, necessariamente, tendere.

La formazione e l’educazione sui temi sulla nostra eredità culturale devono, dunque, contribuire a modellare nuove forme di partecipazione attiva al patrimonio, a creare contesti senza barriere, capaci di accogliere e rappresentare saperi, valori, esigenze e linguaggi differenti.

Il Centro per i servizi educativi, attualmente afferente alla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali dedica un'attenzione particolare al tema dell'accessibilità culturale.

L'impegno progettuale del Centro si pone in linea con gli obiettivi primari dell'attività di valorizzazione e di educazione del MiBACT (D. Lgs  22 gennaio 2004, n. 42, artt. 6, 118 e 119), tesi a creare le migliori condizioni di accesso al patrimonio da parte di tutti i pubblici, con interventi che si legano direttamente a quelli connessi con l'accessibilità universale, per un' autonoma conoscenza e condivisione del bene culturale.

L’accessibilità fisica, socio-economica, sensoriale e cognitiva, quale diritto essenziale di ogni individuo, oltre ad essere oggetto di interesse per la programmazione delle iniziative formative della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali è stata rappresentata come un principio trasversale nelle diverse edizioni del Piano nazionale per l’Educazione al patrimonio culturale, redatto dalla Direzione Generale su parere del Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici.

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