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Un museo al mese - Pietrabbondante Un museo al mese - Sepino

Isernia - Il Museo di Santa Maria delle Monache e l'accampamento uomo preistorico, loc. La Pineta
Sepino - Museo archeologico di Saepinum-Altilia e area archeologica
Venafro - Museo archeologico venafrano
Pietrabbondante - Area archeologica del Santuario sannitico

Un museo al mese - Immagine Vuoi conoscere i giochi antichi?

Il gioco con le noci

Lo sapevate che nell'antichità i ragazzi giocavano con le noci?!

Senza dubbio i giochi con le noci erano tra i più popolari nell'antichità, anche perché richiedevano soltanto una certa abilità; ci giocavano sia i fanciulli che le fanciulle, potremmo dire che sono l'equivalente delle nostre biglie.

Ogni ragazzo aveva le sue noci e le conservava gelosamente nel proprio sacchetto, nel quale finivano quelle vinte al gioco, quelle regalate come premio per un buon comportamento e rendimento a scuola e magari anche quelle scambiate con i compagni.

Il gioco delle noci era molto diffuso tra i romani, dalle fonti storiche sappiamo che l'imperatore Augusto, quando aveva bisogno di distrarsi dalle gravi occupazioni e preoccupazioni dell'impero, si dedicava al gioco delle noci.

"Il tempo delle noci", presso i Romani, finiva con l'adolescenza: l'espressione relinquere nuces - abbandonare le noci - significava che si era ormai cresciuti e che quindi era necessario abbandonare i giochi da bambini per incamminarsi verso la vita adulta. Ma nulla impediva che ci si potesse dedicare a tali passatempi anche da grandi e presso ogni stato sociale.

Un museo al mese - Bambino con lente

Ci sono molte varianti di questo antichissimo gioco, vediamone alcune:

1.- La noce sulla tavola inclinata. Si prendeva un'asse di legno e la si manteneva inclinata, con una estremità posata a terra. Ogni giocatore faceva rotolare sull'asse la sua noce cercando di colpire almeno una di quelle dei compagni sparse per terra; se ci riusciva, riprendeva la sua noce e quella colpita, altrimenti la sua noce restava per terra insieme alle altre, a disposizione degli altri giocatori che potevano così conquistarle. 

2.- Il gioco della fossetta. Una specie di mini-golf, si scavava una buca nel terreno, con la noce si doveva centrare la buca. Altra versione: la noce doveva entrare dentro la bocca stretta di un orcio

3.- Il gioco del Delta. Si doveva tracciare per terra un triangolo (delta) che era diviso da tratti orizzontali paralleli alla base; ogni giocatore si poneva ad una distanza stabilita e lanciava le sue noci nel triangolo cercando di avvicinarsi il più possibile al vertice; vinceva chi riusciva a far rimanere nel triangolo più noci senza farle uscire dal perimetro.

4.-  Noci a castello. Forse il più popolare tra i ragazzi, ci viene descritto nel poemetto Nux attribuito a Ovidio ma viene interpretato in due maniere diverse:

la prima: si disponevano a terra tre noci, formando una base; su di essa il giocatore doveva lanciare la sua noce, se riusciva a farla posare sul mucchietto delle tre senza scomporle, formando così un piccolo "castello", vinceva.

la seconda: si componeva una piramide di noci, di cui tre alla base ed una in cima, che il giocatore, lanciando una sola delle sue noci, doveva colpire ed abbattere, nel qual caso guadagnava le noci colpite.

I giochi con gli astragali 

Museo archeologico di Saepinum-Altilia
 

Un museo al mese - Isernia, Sepino : astragalo di vetro

Un museo al mese - Isernia, Sepino : astragalo

Oltre alle noci, molto diffusi erano i giochi con gli astragali, praticati dai ragazzi e dalle ragazze ma anche e soprattutto dagli adulti. Gli astragali, noti presso i Greci sin dai tempi omerici, erano preferibilmente di osso (ricavati dagli ovini ma anche da altri animali, posti nel tarso posteriore, tra tibia e perone) ma anche di argilla, di vetro, di marmo, di metallo, e persino d'oro, di madreperla o di avorio; conservati in apposite scatole talvolta riccamente decorate, erano molto amati anche dai bambini che, come le noci, li ricevevano in premio quando si dimostravano particolarmente diligenti nello studio.

Come avveniva per le noci, i bambini custodivano i loro astragali in specifici sacchettini che portavano sempre con sé, oppure li foravano per poterli inanellare in una cordicella stretta alla vita.

Il gioco del cerchio, il più diffuso modo di giocare con gli astragali, consisteva nel segnare sul pavimento un cerchio; i giocatori, posti ad una distanza stabilita, doveva cercare di centrare il cerchio con il proprio astragalo e, nel contempo, cercare di spostare fuori dal cerchio quelli dei suoi avversari.

Anche le ragazze usavano gli astragali per i loro giochi; in quello delle "cinque pietre", praticato anche dalle ragazze greche, si lanciavano in aria contemporaneamente cinque astragali o pietruzze e bisognava cercare di riprenderle con il dorso della mano; vincitore era chi riusciva a riprenderli tutti.

Gli astragali, come i dadi, era usati molto anche dagli adulti per i giochi d'azzardo; proibiti dalla legge, venivano ammessi solo durante le feste Saturnali . In realtà i giochi d'azzardo erano praticati in ogni tempo, a dispetto delle leggi.  Primo trasgressore tra tutti era proprio l'imperatore Augusto, che vi dilapidava intere fortune, come ci risulta in una delle sue lettere a Tiberio.

Un museo al mese - Immagine 3

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